Il dono

Il dono crea opportunità in un giardino di giovani speranze.

L’artista

Nasce a Busto Arsizio (VA) nel 1975, da genitori calabresi.
Dopo aver conseguito il diploma all’istituto d’Arte di Squillace si Diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro con il massimo dei voti e a seguire l’abilitazione all’insegnamento in Arte e Immagine. A 24 anni apre il laboratorio “Alchimie” a Crotone che conterà in poco tempo molti iscritti; nel contempo frequenta corsi di perfezionamento di ceramica in Toscana e in Umbria. Ed è proprio a Sorano (GR) che conosce la Ceramica Raku, una tecnica Giapponese antichissima del XVI sec., dove ogni pezzo nasce dalla magica sinestesia dei quattro elementi, aria, terra, acqua e fuoco, dando vita a pezzi unici.
Ad ispirare le opere dell’artista, oggi in formazione anche come arteterapeuta, è la natura aspra e selvaggia della macchia mediterranea, i secolari ulivi e l’azzurro profondo del mare. Nella sperimentazione, a volte la forma si modifica, prendono forma vasi antropoidi che ricordano maschere, volti, sinuosità di corpi che si intrecciano. Così le texture, che come una seconda pelle, lasciano la propria impronta sulla superficie del pezzo, comunicando matericità, spessore e colore.

La Tecnica

L’opera è realizzata in Ceramica Raku, antica tecnica giapponese risalente al XVI secolo, che significa letteralmente “gioire il giorno”. In sintonia con la cultura zen, abbraccia la sinestesia dei quattro elementi aria, acqua, terra e fuoco. Per la realizzazione dell’altorilievo, sono stati infatti impiegati 60 kg di argilla e 27 ore di cottura a fuoco vivo.

Il Significato e il Progetto

Colombini grandi come creature, sovrapposti in un equilibrio di pieni e vuoti, di luce e ombra.
“Parlando di Antonio con la sua famiglia – dice l’artista – ho pensato ad un albero radicato nella terra, ma con i rami rivolti al futuro. Questo è un albero spezzato, così come la vita di Antonio, ma capace ancora di produrre frutti, che nasceranno dai fiori che verranno aggiunti ogni anno…”
Il Dono è dunque un albero spezzato come la vita dell’uomo che, con i suoi grandi sogni, lo ha ispirato: Antonio Mamone, imprenditore lungimirante scomparso prematuramente nel luglio 2018; un’anima bella, legato alla Calabria e ai giovani.
Il suo desiderio di sostenerli nella crescita personale è oggi un sogno realizzato dalla famiglia con la Borsa di Studio “Costruisco il Mio Futuro”, proprio in sua memoria.

Vanessa Cariati, Il Dono, 2020
Altorilievo in Ceramica Raku su supporto ligneo, 150 x 170 cm

L’Opera

Il Dono è un’opera in divenire: ogni anno i suoi rami si arricchiranno di fiori di oleandro in Ceramica Raku, oleandro che, nell’antichità, rappresentava l’armonia dell’Universo, il luogo dove il Mutevole e l’Immutevole si congiungono. I fiori saranno accompagnati da targhette in ferro zincato battuto, incise con le frasi di auspicio e speranza scelte dai giovani vincitori che, anno dopo anno, lasceranno il testimone ai nuovi borsisti.
Un albero resiliente, capace, oltre la morte, di produrre frutti perché nulla muore ma tutto si trasforma quando il cuore e le nobili motivazioni sono l’anima di un progetto.

Fonte: https://tropis.it/il-dono/

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